Page 684 - Shakespeare - Vol. 1
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MESSAGGERO
Fu accerchiato da molti nemici
e a tutti si opponeva, come la speranza di Troia 20
contro i Greci, che volevano irrompere dentro Troia.
Ma lo stesso Ercole perse la partita,
e molti colpi, anche se dati con l’accetta,
intaccano e abbattono il legno della quercia più nodosa.
Vostro padre fu sopraffatto da molte mani,
ma assassinato solo dalle braccia iraconde
dell’accanito Clifford e della regina,
la quale, in segno di spregio, posò una corona sulla testa
del gentile duca, gli rise in faccia, e quando egli pianse
di dolore, perché si asciugasse le lacrime, la spietata regina
gli porse un fazzoletto zuppo del sangue innocente
del giovane Rutland, ucciso dal brutale Clifford;
e dopo molti gesti di disprezzo, molte beffe oltraggiose,
gli tagliarono la testa e l’hanno collocata
sulle porte di York; e là rimane,
lo spettacolo più triste che abbia mai veduto.
EDOARDO
Dolce Duca di York, il nostro sostegno su cui poggiare,
da quando te ne sei andato, non abbiamo bastone, puntello.
O Clifford, Clifford selvaggio! Tu hai ucciso
il fiore dell’Europa, il fiore della cavalleria,
e lo hai vinto con il tradimento,
perché, in singolar tenzone, lui ti avrebbe vinto.
Ora il palazzo della mia anima è diventato una prigione:
ah, se essa potesse erompere, così che il mio corpo
fosse racchiuso dentro la terra, nel riposo eterno!
Poiché d’ora in poi non proverò più gioia,
mai, mai più, potrò provare gioia!
RICCARDO
Non riesco a piangere, perché tutta l’umidità del corpo
serve appena a estinguere la fornace ribollente del mio cuore,
né la mia lingua può liberarsi del pesante fardello
del mio cuore, poiché quel fiato con cui dovrei parlare
è carbone acceso che mi incendia il petto
e mi brucia con fiamme che le lacrime vorrebbero estinguere.
Piangere è attenuare la profondità del dolore: