Page 674 - Shakespeare - Vol. 1
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e appendessi in catene le loro bare marcite,
ciò non riuscirebbe a smorzare la mia rabbia o placare
il mio cuore. La vista di chiunque della casata York
è come una furia che mi tormenta l’anima;
e finché non avrò sradicato la loro stirpe maledetta,
e non avrò lasciato vivo alcuno, vivrò all’inferno.
Perciò...
[Sollevando la mano.]
RUT LAND
Oh, fammi pregare prima di ricevere la morte!
[Si inginocchia]
Ti prego, dolce Clifford: abbi pietà di me!
CLIFFORD
La pietà che consente la punta del mio stocco.
RUT LAND
Non ti ho mai fatto del male: perché vuoi uccidermi?
CLIFFORD
Tuo padre ha ucciso.
RUT LAND
Ma fu prima che nascessi.
Tu hai un figlio: per amor suo abbi pietà di me,
perché egli, come atto di vendetta (Iddio è giusto),
non abbia una morte misera come la mia.
Ah, lasciami vivere tutti i miei giorni in prigione,
e se io arrecherò offesa alcuna,
allora fammi morire; adesso non ne hai nessun motivo.
CLIFFORD
Nessun motivo?
Tuo padre uccise il mio: dunque muori.
[Lo pugnala.]
RUT LAND
Di faciant laudis summa sit ista tuae! 12
[Muore.]