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1987, nell’autorevole William Shakespeare. A Textual Companion, Stanley
Wells e George Taylor ribadiscono che, mentre la seconda e la terza parte
dell’Enri co VI risultano strutturalmente collegate, la prima parte fu
probabilmente composta subito dopo, per sfruttare il successo dei due
drammi incentrati sulle Guerre delle Rose, e presentarne l’antefatto
riguardante la progressiva perdita della Francia dopo la morte improvvisa
di Re Enrico V. Secondo Wells e Taylor, inoltre, la prima parte dell’ Enrico VI
è solo parzialmente - molto parzialmente - di Shakespeare, e lo stesso
personaggio della Pulzella è frutto dell’intervento di altre mani.
Il problema rimane aperto e riguarda, in sostanza, il carattere più o meno
organico della trilogia. Se è tramontata l’interpretazione di E.M.W. Tillyard
(Shakespeare’s History Plays, 1944), che individuava nella trilogia la
compiuta espressione del «Mito dei Tudor», e cioè un vasto affresco
storico-provvidenziale concepito per esaltare l’avvento al potere della
dinastia Tudor dopo i disordini della guerra civile, rimane tuttavia il dubbio
che la trilogia non sia stata costruita come tale, ma che ci si trovi invece di
fronte a una sorta di illusione ottica, favorita dalla disposizione degli
History Plays nel primo in-folio shakespeariano (1623). Solo nel primo in-
folio, infatti, nell’ambito di una sistemazione rigorosamente cronologica di
tutte le opere storiche, la prima parte dell’Enrico VI fa la sua comparsa,
precedendo gli altri due drammi che portano lo stesso titolo, e che erano
già stati pubblicati in precedenza in piena autonomia.
Considerazioni di ordine stilistico e tematico inducono comunque la
maggioranza dei critici contemporanei a vedere nelle tre parti dell’Enrico VI
un disegno intenzionale di Shakespeare (la cui presenza, quindi, sarebbe
determinante anche nella prima parte). Mi pare che questa prospettiva,
che personalmente condivido, sia stata rafforzata da alcune recenti analisi
della trilogia, che insistono sull’importanza del conflitto di gender (di ruoli
sessuali) e sulla progressiva espulsione dal centro del potere di personaggi
femminili forti e sovversivi, rappresentati soprattutto dalle varie
reincarnazioni della «donna francese», dalla Pulzella alla Regina
Margherita. Anche secondo Jane E. Howard e Phyllis Rackin, autrici di
Engendering a Nation (1997), il trionfo e la caduta del re-tiranno Riccardo,
l’ultimo degli York, definisce i contorni di una quadrilogia che, oltre alle tre
parti dell’Enrico VI, comprende il Riccardo III.
Rimane il fatto che la prima edizione a stampa della terza parte dell’Enrico
VI a noi pervenuta - un Ottavo del 1595 (O) - portava un titolo
strettamente attinente alla materia storico-politica delle Guerre delle Rose:
La vera tragedia di Riccardo Duca di York e la morte del buon Re Enrico VI,
con l’intera contesa tra le casate Lancaster e York. Il Quarto del 1600 (Q1)
riproduce l’Ottavo, essendo dato alle stampe, come l’edizione precedente,