Page 3113 - Shakespeare - Vol. 1
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Obbedisci e seguimi, perché devi morire.
ROMEO
Devo proprio morire, e per ciò son venuto.
Giovane buono e gentile, non tentare un disperato.
Vattene, lasciami. Pensa a questi morti,
e sentine il terrore. Ti supplico, ragazzo,
non mettere sulla mia testa un altro peccato
spingendomi alla furia. Oh, vattene via.
In nome del cielo, io ti amo più che me stesso, 118
dacché son venuto qui, armato, contro me stesso.
Non indugiare, vattene, vivi, e dirai domani
che la pietà di un pazzo t’ordinò di fuggire.
PARIDE
Io sfido le tue suppliche
e qui ti arresto come un criminale.
ROMEO
Vuoi provocarmi? Allora in guardia, ragazzo!
Si battono.
PAGGIO
O Dio, si battono! Andrò a chiamare le guardie.
(Esce il paggio.)
PARIDE
Ah, sono morto! Se tu senti pietà,
apri la tomba, mettimi con Giulietta.
(Paride muore.)
ROMEO
In fede mia, lo farò. Voglio vedere questo volto.
Il parente di Mercuzio, il nobile conte Paride!
Cosa diceva il mio servo, mentre cavalcavamo,
e la mia anima sconvolta non gli dava retta?
Credo mi dicesse che Paride doveva sposare Giulietta.
Disse così, o l’ho sognato? O sono pazzo,
sentendolo parlare di Giulietta, a credere che sia stato così?
Oh, dammi la tua mano, tu che come me

