Page 3112 - Shakespeare - Vol. 1
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è in parte per rivedere il volto della mia signora,
ma soprattutto per togliere dal suo dito freddo
un anello prezioso, un anello che devo usare
per cosa cui tengo molto. Quindi via, vattene.
Se per un qualche sospetto tu tornassi a spiare
che altro sto facendo, ah, per il cielo,
ti farò a pezzi e spargerò le tue membra
per quest’ingordo cimitero.
Quest’ora e i miei propositi sono selvaggi,
assai più feroci e inesorabili
che le tigri affamate o il mare in tempesta.
BALDASSARRE
Me ne andrò, signore, non vi disturberò.
ROMEO
Così ti mostrerai mio amico. Prendi questo.
Vivi e sii felice. Addio, figliolo.
BALDASSARRE
Sì, ma invece io m’appiatto qua vicino.
Mi fa paura il suo aspetto, dubito delle sue intenzioni.
(Baldassarre si ritira.)
ROMEO
Tu, gola odiosa, tu ventre di morte, ingozzato
del boccone più caro della terra,
così sforzo ad aprirsi le tue putride mascelle
e con disprezzo, ti riempio d’altro cibo.
Romeo apre la tomba.
PARIDE
Questo è quell’esiliato, arrogante Montecchi
che assassinò il cugino del mio amore.
Per quel dolore, dicono, è morta la mia bella.
Ed è venuto qui per profanare i corpi
in qualche modo infame. Ma io l’arresterò.
Smetti la tua fatica sacrilega, vile Montecchi.
Può la vendetta spingersi oltre la morte?
Tu, vile condannato, io ti arresto.

