Page 3107 - Shakespeare - Vol. 1
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Davvero è così? Allora vi sfido, stelle! 110
Tu sai dove abito. Portami inchiostro e carta,
poi, prendi a nolo due cavalli. Partirò stanotte.
BALDASSARRE
Vi prego, padrone, calmatevi.
Il vostro aspetto è così pallido e sconvolto
che lascia presagire qualche disgrazia.
ROMEO
Zitto, ti stai ingannando.
Lasciami solo e fa’ ciò che ti ho detto.
Il Frate non ti ha dato una lettera per me?
BALDASSARRE
No, mio buon signore.
ROMEO
Non importa. Vattene,
e prendi a nolo quei cavalli. Sarò subito con te.
Esce Baldassarre.
Bene, Giulietta, giacerò con te stanotte.
Vediamo come fare. Ah, perdizione, sei veloce
a entrare nei pensieri di chi è disperato!
Mi viene in mente uno speziale, 111
uno che abita da queste parti, l’ho notato da poco,
tutto vestito di stracci, con la fronte aggrondata,
che raccoglieva le sue erbe medicinali.
Aveva l’aspetto scavato,
la nera miseria l’aveva ridotto tutto ossa.
Nel suo povero negozio c’erano appesi una tartaruga
e un coccodrillo impagliato, più altre pelli
di pesci deformi, e sugli scaffali
una messe miserabile di scatole vuote,
vasi di terra verdi, vesciche e semi ammuffiti,
pezzi di spago, vecchi grumi di petali di rosa
sparsi dappertutto a fare bella mostra.
Vedendo questo squallore, dissi a me stesso,
“Se un uomo avesse bisogno d’un veleno
la cui vendita a Mantova è punita con la morte,

