Page 3041 - Shakespeare - Vol. 1
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BENVOLIO
Perché? Chi è Tebaldo?
MERCUZIO
È più del Principe dei Gatti. 40 Oh, lui è il coraggioso capitano dei
complimenti, 41 capace di combattere come tu di cantare uno spartito
mantenendo tempo, intervallo e misura. Indugia sulle minime, e poi, un,
due e tre, ti è già entrato in petto. Un vero macellaio dei bottoni di seta.
Uno spadaccino, un vero spadaccino, un gentiluomo da scuola, un vero
maestro di prime e seconde cause. 42 Ah, la sua passata immortale, il suo
punto riverso, le sue toccate...
BENVOLIO
Le sue cosa?
MERCUZIO
Un canchero a tutti questi grotteschi balbuzienti affettati, quest’importatori
di parole straniere. Per Dio, una bella lama, una bella statura, una bella
puttana se li porti! Insomma non è una cosa deplorevole questa, nonnino
mio, che si debba essere afflitti da questi moscardini stranieri, da questi
modaioli sfrenati, questi pardonnez moi, che tengono tanto alle nuove
forme da non poter più sedersi sulle vecchie panche? Ah, le loro ossa, le
loro ossa! 43
Entra Romeo.
BENVOLIO
Ecco, arriva Romeo, arriva Romeo!
MERCUZIO
Non ha più midollo, pare un’aringa secca. 44 Oh, carne, carne, come ti sei
fatta pesce! Adesso è tutto per quelle rime in cui sguazzava Petrarca.
Laura paragonata alla sua donna era una sguattera - accidenti, aveva un
amante molto più bravo a cantarla, però - Didone una sempliciotta,
Cleopatra una zingara, Elena ed Ero due puttane buone a niente, Tisbe
aveva un occhio grigio o giù di lì, ma lasciamo perdere. Signor Romeo,
bonjour. Ecco un saluto francese per le tue braghe francesi. Ci hai dato una
bella fregata stanotte.
ROMEO

