Page 3039 - Shakespeare - Vol. 1
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Quant’acqua salmastra sprecata, per stagionare
un amore che ora non vuoi più assaggiare!
Il sole non ha ancora ripulito il cielo dai tuoi sospiri,
nelle mie anziane orecchie riecheggia ancora la tua vecchia lagna.
Guarda lì, com’è macchiata la tua guancia
d’una vecchia lacrima non ancora lavata:
se tu eri in te stesso, e i tuoi dolori erano tuoi,
tu e i tuoi dolori eravate tutti per Rosalina.
Sei cambiato? Ripeti allora questo proverbio:
Pecchino pure le donne, se negli uomini non c’è nerbo.
ROMEO
Quando amavo Rosalina, spesso m’hai rimproverato.
FRATE LORENZO
Perché facevi il pazzo, figlio mio, non l’innamorato.
ROMEO
E mi ordinavi di seppellire l’amore.
FRATE LORENZO
Non perché dalla tomba di uno ne tirassi fuori un altro.
ROMEO
Ti prego, non rimproverarmi. Quella che ora amo
mi rende grazia per grazia, amore per amore.
L’altra non faceva così.
FRATE LORENZO
Si vede che aveva capito che il tuo amore
non sapendo leggere, recitava a memoria.
Ma vieni, mia banderuola, vieni con me,
solo per una cosa ti aiuterò:
questo matrimonio potrebbe trasformare
la vecchia guerra tra le due famiglie in una pace.
ROMEO
Andiamo, allora; insisto: bisogna fare in fretta.
FRATE LORENZO

