Page 2851 - Shakespeare - Vol. 1
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“È più facile per un cammello
passare per la cruna d’un ago”.
I pensieri che spronano all’ambizione, progettano
imprese irrealizzabili: come queste vane, fragili unghie
possano aprirsi una breccia tra le strutture granitiche
di questo duro universo - le mura scabre della mia prigione.
E poiché non possono, si annullano nella loro superbia.
I pensieri che aspirano alla rassegnazione si consolano
di non essere i primi, fra gli schiavi della Fortuna,
e neppure gli ultimi: come stolti mendichi
che, inchiodati alla gogna, si sentono meno umiliati
perché è toccato a tanti, e toccherà a tanti altri.
E in questo pensiero trovano una sorta di sollievo,
caricando le proprie sventure sul dosso di quelli
che prima di loro ebbero simile sorte.
Così io recito in un sol personaggio la parte di molti:
e nessuno contento. Qualche volta faccio il re:
allora il tradimento mi fa sospirare di essere un poveraccio -
ed io tale divento. Poi però l’opprimente miseria
mi convince che me la passavo meglio da re.
Ed eccomi rimesso sul trono: solo che di lì a poco
mi vedo bello e detronizzato da Bolingbroke,
e subito non sono più nulla. Ma chiunque io sia,
né io né alcun uomo che possa dirsi uomo
sarà contento di nulla finché non avrà il sollievo
di sentirsi un nulla. (Suono di musica) Sento della musica.
Ha-ha! Andate a tempo! Come è aspra la dolce musica
quando non tiene il ritmo e non rispetta il tempo.
Così è per la musica delle umane vite:
e qui io ho un orecchio talmente affinato
da avvertire la stonatura in una corda non bene accordata.
Ma per accordare il mio regno ai bisogni del tempo,
non ebbi orecchio da avvertire le mie stonature.
Ho fatto pessimo uso del tempo, e il tempo fa pessimo uso di me,
ché ora il tempo ha fatto di me il suo orologio.
I miei pensieri sono minuti, che i miei sospiri
vanno ritmando sul quadrante dei miei occhi;
mentre il mio dito, come la punta della lancetta,
continua a segnare il tempo, nettandoli delle lacrime.
Ora, signore, il suono che indica lo scadere dell’ora
è il clamore dei gemiti che mi squassano il cuore -
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