Page 2847 - Shakespeare - Vol. 1
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Y ORK

 Se lo perdoni, chiunque venga a pregarti,
 da tal perdono scaturiranno altre colpe;
 se tagli via l’arto infetto, il resto si manterrà sano;
 ma se lo lasci com’è, infetterà a tutto spiano.

                                    Entra la Duchessa.

DUCHESSA

 O Re, non dare ascolto a quest’uomo indurito:
 chi non ama il proprio sangue non ama nessuno.

Y ORK

 O donna forsennata, che vieni a fare qui?
 Torni ad offrire le poppe di vecchia al figlio che tradì?

DUCHESSA

 Diletto York, sta’ calmo. Ascolta, sovrano cortese.

BOLINGBROKE

 Alzatevi, buona zia!

DUCHESSA

                Non ancora, t’imploro.
 Camminerò per sempre a ginocchioni
 senza mai salutare il giorno con l’occhio di chi è beato
 finché non mi darai la gioia, non m’intimerai la gioia
 col perdonare Rutland, il mio ragazzo traviato.

AUMERLE

 Alle preghiere di mia madre piego anch’io le ginocchia.

Y ORK

 Contro l’uno e l’altra io piego le mie giunture leali.
 Se gli concedi la grazia, non ne verranno che mali.

DUCHESSA

 Supplica sul serio? Guardalo bene in viso:
 dai suoi occhi non cade lacrima, se prega non fa sul serio.
 Lui parla con la bocca, noi dal profondo del cuore.
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