Page 2843 - Shakespeare - Vol. 1
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DUCHESSA Esce.
Escono.
Corrigli dietro, Aumerle. Salta sul suo cavallo.
Sprona, galoppa, arriva dal Re prima di lui,
e implorane il perdono prima che lui ti accusi.
Non resterò indietro di molto: sarò vecchia,
ma so di poter cavalcare veloce quanto York;
e non mi alzerò più da terra
se prima Bolingbroke non ti avrà perdonato. Va’!
Scena III EN
Entrano Bolingbroke, Percy e altri Pari. 78
BOLINGBROKE
Nessuno sa dirmi di quel perdigiorno di mio figlio?
Tre mesi interi sono passati da quando l’ho visto l’ultima volta.
Se una calamità ci pende fra capo e collo, è proprio lui quella.
Dio voglia, signori miei, che lo si rintracci.
Cercatelo in tutta Londra, fra le taverne,
là dove, dicono, bazzica tutti i giorni,
con dei compagni scostumati e senza freno:
gente capace, dicono, di appostarsi per vicoli e angiporti
e malmenare gli sbirri, e rapinare i viandanti;
e lui, giovane dissoluto e senza spina dorsale,
si fa un punto d’onore di proteggerli,
quel branco di farabutti.
PERCY
Mio Sire, il principe l’ho visto un paio di giorni fa,
e gli ho detto dei tornei che si tengono a Oxford.
BOLINGBROKE
E che ha risposto, il signorino?
PERCY
Ha detto che sarebbe andato al bordello,
avrebbe preso un guanto alla più squallida di quelle creature,

