Page 2842 - Shakespeare - Vol. 1
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Y ORK

 Datemi gli stivali, vi dico!

DUCHESSA

 Ebbene, York, che credi di fare?
 Non vuoi coprire le malefatte del tuo stesso sangue?
 Ne abbiamo altri, di figli? Potremo mai averne altri?
 I miei giorni fecondi non li ha disseccati il tempo?
 E vorresti strappare il mio bel figliolo alla mia vecchiaia,
 e derubarmi del titolo di madre felice?
 Non è lui come te? Non ha il tuo stesso sangue?

Y ORK

 O donna folle e insensata!
 Vorresti nascondere questa losca congiura?
 Una dozzina di costoro han giurato sul Vangelo,
 reciprocamente impegnandosi per iscritto,
 di assassinare il Re a Oxford.

DUCHESSA

                E lui non ci sarà:
 ce lo terremo qui. E allora, di che lo potranno accusare?

Y ORK

 Va’ via, donna insensata. Fosse venti volte mio figlio,
 io l’andrei a denunciare.

DUCHESSA

                Se me lo avessi partorito urlando
 come ho urlato io, saresti più comprensivo.
 Ma ora so cos’hai in mente. Tu sospetti
 che io sia stata infedele al tuo letto
 e che lui sia un bastardo, e non un tuo figlio.
 Dolce York, mio tenero sposo, non pensare una cosa simile.
 Lui ti assomiglia che più non potrebbe:
 non assomiglia a me, o a nessuno dei miei -
 eppure io lo amo.

Y ORK

       Levati di mezzo, donna impossibile!
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