Page 2839 - Shakespeare - Vol. 1
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ché se Iddio, per qualche suo alto disegno, non avesse impietrito
 i cuori degli uomini, essi si sarebbero inteneriti per forza,
 e la barbarie stessa lo avrebbe compianto.
 Ma in questi eventi c’è sempre la mano del cielo,
 al cui alto volere serenamente ci rassegniamo.
 A Bolingbroke abbiamo, da sudditi, giurato fedeltà:
 del suo potere voglio onorare, per sempre, l’autorità.

                                       Entra Aumerle.

DUCHESSA

 Ecco che arriva nostro figlio Aumerle.

Y ORK

                Aumerle non più:
 ha perso il titolo perché era amico di Riccardo;
 e adesso, signora, dovrete chiamarlo Rutland.
 In Parlamento mi son fatto garante della sua lealtà
 e costanza di vassallo del nostro nuovo Re.

DUCHESSA

 Benvenuto, figlio mio! E chi sono le violette
 che costellano il grembo verde della nuova primavera?

AUMERLE

 Signora, non lo so, né me ne importa un granché.
 Dio sa quanto m’importa di figurare fra loro.

Y ORK

 Bravo, conduciti bene, in tal primavera precoce,
 o rischi di esser reciso prima di sbocciare.
 Che notizie da Oxford? Si faranno, le giostre e i tornei?

AUMERLE

 Per quanto mi consta, signore, si faranno.

Y ORK

 E voi ci andrete, lo so.

AUMERLE
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