Page 2835 - Shakespeare - Vol. 1
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REGINA
Cosa? Il mio Riccardo, nell’anima e nel corpo,
si è trasformato e infiacchito? Ha Bolingbroke
deposto il tuo intelletto? Ha violentato il tuo cuore?
Il leone morente tira fuori gli artigli
e se non altro fa a brani la terra, a sfogare la rabbia
della sconfitta. E tu, come uno scolaretto,
accetti docilmente il castigo, baciando la frusta,
e strisci davanti all’ira con l’umiltà dei vili?
Tu che sei un leone, e il re degli animali?
RICCARDO
Re degli animali, davvero! Se non fossero tali
regnerei ancora felicemente su uomini veri.
Mia buona regina di un tempo, preparati a partir per la Francia.
Pensami morto, e pensa che tu stai per darmi,
qui al mio letto di morte, il tuo ultimo addio.
Nelle tediose notti d’inverno siedi accanto al fuoco
con dei bravi vecchietti, e fatti narrare gli eventi
di queste età turbolente, ormai tanto lontane;
e prima di dar la buonanotte, a ripagarli dei loro rimpianti,
racconta loro la lamentevole mia vicenda,
e manda gli ascoltatori a letto piangenti:
poiché sì, anche gl’inanimati tizzoni si commuoveranno
ai mesti accenti delle tue toccanti parole,
e le loro lacrime pietose estingueranno la fiamma;
e vestiranno un lutto di cenere o nero carbone
per la deposizione di un legittimo re.
Entra Northumberland.
NORT HUMBERLAND
Signore, Bolingbroke ha cambiato idea.
Dovete andare a Pomfret, non alla Torre.
Signora, ci sono ordini anche per voi:
dovete partire immediatamente per la Francia.
RICCARDO
Northumberland, tu che sei la scala
su cui il rampante Bolingbroke ascende al mio trono,
il tempo non invecchierà che di qualche ora

