Page 2824 - Shakespeare - Vol. 1
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che tu, seminatore di calunnie, sarai seminato con quella calunnia 65
 sotterra, stecchito come il teschio di tuo padre.
 A riprova di ciò, eccoti il pegno del mio onore:
 raccogli la sfida, se osi!

FIT ZWAT ER

 Stolto, a spronare un cavallo che già morde il freno!
 Se oso mangiare, bere, respirare, esser vivo,
 avrò il coraggio di incontrare un Surrey in una landa deserta,
 e di sputargli addosso dicendogli che mente,
 e mente, e mente. Eccoti il pegno del mio onore,
 che t’impegna a subire il mio duro castigo.
 Com’è vero che intendo salire in alto, nel nuovo ordine,
 Aumerle è colpevole di ciò di cui veracemente lo accuso.
 E, inoltre, ho udito l’esiliato Norfolk asserire
 che tu, Aumerle, mandasti due tuoi emissari
 a dar la morte al nobile Duca, a Calais.

AUMERLE

 Qualche onesto cristiano mi presti un guanto,
 ché Norfolk mente. Ecco, io lo getto a terra
 e, se sarà amnistiato, lo sfido a vendicare il suo onore.

BOLINGBROKE

 Tutte coteste sfide restan per ora in sospeso,
 fino al richiamo di Norfolk. Egli sarà richiamato,
 anche se mio nemico, e gli saranno restituite
 tutte le terre, e le sue signorie. Quando farà ritorno
 ordineremo contro Aumerle la prova delle armi.

CARLISLE

 Quel giorno d’onore non lo vedremo mai.
 Molte e molte volte il bandito Norfolk si è battuto
 per Gesù Cristo nel glorioso campo cristiano,
 spiegando al vento il vessillo della croce di Cristo
 contro i neri pagani - Turchi e Saraceni;
 ma poi, stremato dalle fatiche di guerra, andò a ritirarsi
 in Italia, e in quel di Venezia volle affidare
 il suo corpo alla terra di quel dolce paese,
 e la sua anima incorrotta a Cristo, suo comandante,
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