Page 2819 - Shakespeare - Vol. 1
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Perché, pensate che il Re sta per esser deposto?
GIARDINIERE
Spodestato lo è già. Quanto al deposto,
non sappiamo per certo. Missive arrivate ieri notte
a un caro amico del buon Duca di York
recano infauste nuove.
REGINA
Oh, morirò soffocata se mi vieto di dire la mia.
Tu, che come un vecchio Adamo sei qui per curare il giardino,
come osa la tua brutta linguaccia propalare sì brutte notizie?
Quale Eva, quale serpente ti ha indotto in tentazione,
per inventare una seconda caduta e dannazione dell’uomo?
Perché vai raccontando che Re Riccardo è deposto?
Osi tu, che sei poco più di un pugno di creta,
predirne la caduta? Di’, dove, quando e come
sei venuto in possesso di tali brutte notizie? Parla, sciagurato!
GIARDINIERE
Perdonatemi, signora. Non mi fa alcun piacere
parlare di queste cose. Pure, quel che dico è vero.
Re Riccardo è nella stretta possente
di Bolingbroke. Mettiamo sulla bilancia le rispettive fortune:
sul piatto del vostro signore non è rimasto che lui
e qualche residua illusione che lo fa più leggero,
ma dalla parte del grande Bolingbroke,
oltre a lui, ci son tutti i Pari d’Inghilterra,
e con tale giunta il piatto di Re Riccardo è bello e saltato.
Correte a Londra e non avrete più dubbi.
Quello che dico è sulla bocca di tutti.
REGINA
O agile sventura, dal piede leggero,
il tuo messaggio non era a me riservato?
E sono l’ultima a venirlo a sapere! Oh, tu pensi
di servirmi per ultima, per farmi serbare più a lungo
la tua pena nel petto! Venite, mie dame, andiamo
a Londra, incontro alla pena di chi a Londra è re.
Ah, per questo son nata, perché il mio volto mesto

