Page 2812 - Shakespeare - Vol. 1
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pure sappiate che il mio signore, Dio onnipotente,
sta reclutando fra le Sue nubi, a nostro favore,
le più pestilenziali; ed esse faranno strage
dei vostri figli, non ancora nati né concepiti,
perché avete levato le vostre mani di vassalli sul nostro capo
ed attentato alla gloria della mia preziosa corona.
Dite a Bolingbroke - mi par di vederlo laggiù -
che ogni passo in avanti sulla mia terra
è un bieco tradimento. Egli è venuto ad aprire
l’imporporato testamento di una guerra cruenta,
ma prima che la corona cui aspira possa trovar pace,
una corona di sangue, di diecimila figli di mamma,
sfigurerà le fiorenti fattezze dell’Inghilterra,
muterà il verginale pallore della sua pace
nello scarlatto dell’indignazione, e dovrà irrorare
l’erba dei suoi pascoli di onesto sangue inglese.
NORT HUMBERLAND
Non voglia il Re del cielo che il Re nostro signore
debba essere, da armi fraterne e perciò fratricide,
preso d’assalto. Il tuo tre volte nobile cugino
Enrico Bolingbroke ti bacia umilmente la mano,
e giura sull’onorata sepoltura
data alle ossa del vostro reale antenato,
e sul sangue reale che entrambi avete in comune,
e derivate da un’unica preziosissima fonte,
e sulla mano sepolta del bellicoso Gaunt;
giura sul suo stesso onore e sulla sua dignità -
la quale include tutto ciò che possa dire o giurare -
che la sua venuta costì non ha altro obiettivo
fuorché i suoi diritti ereditari
e l’immediata revoca del bando, ch’egli impetra in ginocchio:
appena, nella tua facoltà di sovrano, gliel’avrai accordata,
le sue armi scintillanti consegnerà alla ruggine,
i cavalli bardati di ferro alle scuderie, e il suo cuore
al leale servizio di Vostra Maestà.
Questo egli giura esser giusto, com’è vero che è principe,
ed io, da gentiluomo che sono, me ne faccio garante.
RICCARDO
Northumberland, riferitegli la risposta del Re:

