Page 2795 - Shakespeare - Vol. 1
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BOLINGBROKE
Signore, rispondo solo al nome di Lancaster:
un nome che son venuto a riprendermi in Inghilterra,
un titolo che intendo sentire dalle vostre labbra,
prima di rispondere a qualsiasi cosa abbiate da dirmi.
BERKELEY
Non fraintendete, mio Duca. Non è mia intenzione
sottrarre un solo titolo a quelli di Vostro Onore.
Vengo da voi, mio Duca di... Duca di quel che volete,
da parte dell’eccellentissimo reggente di questo reame,
il Duca di York, per sapere che cosa vi spinga
a profittare di questo interregno di assenza,
ed a turbare la pace inglese con armi inglesi.
Entra York.
BOLINGBROKE
Non occorre che riportiate le mie parole.
Ecco che arriva Sua Grazia in persona. Mio nobile zio!
[S’inginocchia.]
Y ORK
Mostrami un cuore devoto, e non un ginocchio,
l’omaggio del quale è ingannevole e falso.
BOLINGBROKE
Vostra Grazia mio zio...
Y ORK
Ssst, ssst! Fammi grazia della grazia, lascia stare lo zio.
Non faccio da zio ai traditori, e la parola “grazia”
in una bocca disgraziata mi sa di bestemmia.
Come hanno osato quelle gambe bandite e proscritte
sfiorare, sia pur per un attimo, la polvere inglese?
Ci son ben altri perché: perché hanno osato marciare
per miglia e miglia sul placido cuore dell’Inghilterra,
terrorizzandone i pavidi villaggi con atti di guerra
e ostentazione di armi esecrande?
Vieni perché il Re consacrato non c’è?

