Page 2782 - Shakespeare - Vol. 1
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vi alienerete le simpatie di mille cuori,
e istigherete la mia duttile pazienza a pensieri
che onore e fedeltà non osano intrattenere.
RICCARDO
Pensate quel che vi pare. Noi prendiamo possesso
dei suoi argenti, dei beni, del denaro e delle terre.
Y ORK
Io non intendo esserci. Addio, mio Sire.
Quello che avverrà dopo, nessuno lo può dire:
ma sia ben chiaro che le cattive azioni
dan sempre risultati men che buoni.
Esce.
RICCARDO
Andate, Bushy, e subito, dal Conte di Wiltshire. 34
Ditegli di presentarsi da noi, a Ely House,
per questa faccenda. Domani mattina
partiamo per l’Irlanda: ed era tempo, credo.
E in assenza della nostra persona noi creiamo
Governatore d’Inghilterra nostro zio York:
è uomo d’onore, e ci ha sempre lealmente serviti.
Venite, o Regina: domani dovremo separarci.
Siate lieta: ben poco è il tempo che ci resta.
Fanfara. Escono il Re, la Regina [e gli altri] eccettuati Northumberland,
Willoughby, e Ross.
NORT HUMBERLAND
Bene, signori: il Duca di Lancaster è morto.
ROSS
Ma pur sempre vivo: ora il Duca è suo figlio.
WILLOUGHBY
Duca sì e no di nome, perduti i suoi appannaggi.
NORT HUMBERLAND
Avrebbe l’uno e gli altri, se ci fosse giustizia.

