Page 2781 - Shakespeare - Vol. 1
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né ho mai fatto una piega, di fronte al mio sovrano.
Io sono l’ultimo nato del nobile Edoardo,
tuo padre, il Principe di Galles, era il primogenito.
Mai in guerra si vide leone più fiero e feroce,
o in pace agnello più dolce e mansueto
di quel giovane principe e cavaliere.
Tu hai di lui il volto, ché lui era proprio così
quando aveva esattamente l’età tua:
ma se lui faceva la faccia feroce, era contro i Francesi,
non contro i suoi compagni. La sua nobile mano
quel che spendeva se l’era guadagnato, e mai egli spese
quel che la mano vittoriosa del padre aveva conquistato.
Le sue mani non si macchiarono mai del sangue dei suoi cari:
solo del sangue dei nemici dei suoi cari.
Oh, Riccardo! York, sopraffatto dal dolore, ha perso la testa,
o mai altrimenti farebbe confronti del genere.
RICCARDO
Insomma, zio, che cosa vi prende?
Y ORK
Oh, mio Sire,
perdonatemi, v’imploro. Se non lo farete, contento
del mancato perdono, mi riterrò soddisfatto.
Non cercate di metter le mani con la confisca
sugli appannaggi e i diritti dell’esiliato Hereford?
Non è morto Gaunt? Non vive forse Hereford?
Non era un giusto, Gaunt? E Enrico, non vi è fedele?
Non meritava l’uno di avere un erede?
Non è il suo erede un figlio più che degno?
Spoglia Hereford dei suoi diritti, e avrai sottratto al tempo
ogni diritto e statuto sancito dalle consuetudini.
Fa’ che il domani non tenga dietro all’oggi,
non esser quel che sei: come puoi fare il re,
se non per chiara e diretta linea di successione?
Ora, davanti a Dio - Dio voglia che mi sbagli! -
se voi vi riprendete illegalmente i diritti di Hereford,
se revocate le lettere patenti che l’autorizzano,
a mezzo dei suoi procuratori, a rivendicare
la sua eredità, se respingete l’omaggio che vi offre,
vi attirerete sul capo mille pericoli,

