Page 2762 - Shakespeare - Vol. 1
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In nome di Dio e del Re, di’ tu chi sei,
 e perché vieni da cavaliere armato di tutto punto,
 contro chi sei venuto, e qual è la causa del contendere.
 E sii verace, sulla tua fede giurata di cavaliere,
 e che ti assistano il cielo e il tuo valore!

MOWBRAY

 Tommaso Mowbray è il mio nome, Duca di Norfolk,
 qui convenuto per tener fede al giuramento
 (Dio guardi un cavaliere dal violarlo!):
 non solo a difendere la mia lealtà e devozione
 a Dio, al mio Re e alla mia discendenza
 contro il Duca di Hereford che ora mi sfida,
 ma anche a provare, nel difendere la mia persona,
 con l’aiuto di Dio e del mio braccio,
 che è lui a tradire Dio, il mio Re e me stesso.
 E poiché mi batto lealmente, mi protegga il cielo!

 Squilli di tromba. Entrano Bolingbroke, Duca di Hereford, lo sfidante, in
                              armatura, con un Araldo.

RICCARDO

 Lord Maresciallo, chiedete a quel cavaliere
 chi è, e perché è qui venuto
 armato di corazza e in pieno assetto di guerra;
 e con le formalità di rito, secondo la nostra legge,
 fatelo giurare che la sua causa è giusta.

MARESCIALLO

 Come ti chiami? Da dove sei venuto
 al cospetto di Re Riccardo nella sua lizza regale?
 Contro chi sei venuto? E per quale contesa?
 Parla da vero cavaliere, e che il ciel ti protegga.

BOLINGBROKE

 Enrico di Hereford, Lancaster e Derby
 son io, che qui son pronto a scendere in campo,
 a dimostrare, con l’aiuto di Dio e col mio proprio valore,
 in lizza con Tommaso Mowbray, Duca di Norfolk,
 che costui è un bieco e pericoloso traditore
 del Dio del cielo, di Re Riccardo e di me.
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