Page 2732 - Shakespeare - Vol. 1
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Quanto alle immagini, esse sono la linfa vitale del testo, e lo percorrono
dal principio alla fine in un’elegante filigrana. In essa possiamo distinguere
due principali reticoli. Il primo comprende le immagini legate ai quattro
elementi costitutivi della creazione, che la cosmologia elisabettiana ha
ereditato da età precedenti: il Fuoco e l’Aria (dal moto ascendente), la
Terra e l’Acqua (dal moto discendente), in continua interazione reciproca.
Ai quattro elementi che dan vita al cosmo e al mondo della natura
corrispondono, nella costituzione dell’uomo, quattro “umori” dominanti, nel
solito gioco di corrispondenze e di antitesi. Il sangue, ad esempio, caldo e
fluido, e partecipe quindi del fuoco e dell’acqua, è costante emblema di
vita e di morte, di un ordine superiore (l’alto lignaggio, la nobiltà di
sangue) come del caos e del degrado (le contese civili); di speranza e
disperazione (l’altalena di rossore e pallore sul volto del Re - e non solo
del Re). Il sangue è oggetto di ininterrotte evocazioni: un filo rosso che
attraversa il dramma dalla prima all’ultima scena. Il Fuoco e l’Acqua -
sintetizza Andrew Gurr, che meglio di altri ha illustrato questo aspetto del
Riccardo II -

     si contendono la Terra inglese e combattono la loro battaglia con l’Aria delle parole [...]. Riccardo, il
Re Sole di fuoco, si scontra col torrenziale Bolingbroke. Il tempestoso conflitto annega fra le lacrime il
fuoco di Riccardo e trasforma in fuoco devastatore Bolingbroke, il sole nascente [...]. Una volta che il
fuoco del Re è sommerso, a lui non resta che la fredda malinconia dell’Acqua (le lacrime) e della Terra
(la tomba). Acqua e Terra [continua Gurr] interagiscono per tutto il dramma anche sotto forma di
macchie [blots e spots]: le macchie dell’Inghilterra ‘inzaccherata da infami scartoffie’ nella rampogna di
Gaunt, le macchie del leopardo di Mowbray che aspira a un onore senza macchia, le macchie delle
anime di coloro da cui il sovrano si sente tradito.

La Terra, di per sé, è elemento centrale, onnipresente nel dramma: il
cerimoniale di corte si dispiega all’insegna di Terra e Aria (genuflessioni e
inchini, in alto il Re, a terra i sudditi; professioni di lealtà e omaggio
feudale, veraci o false che siano, ma sempre fatte d’aria). Tale interazione
di elementi primari è esemplificata nella scena dell’incontro sotto la rocca
di Flint:

      Credo che io e Re Riccardo potremmo scontrarci
      al nodo terribile degli elementi
      di fuoco e d’acqua, quando la loro tonante deflagrazione,
      nello scontrarsi, squarcia le gote imbronciate del cielo.

Un cocktail esplosivo, per un’esplosione che non avrà luogo: tutto finisce in
una gran bolla d’aria iridescente: un Re che vaneggia di lacrime e tombe, il
cui percorso, da questo momento, si fa tutto in discesa.
Se il linguaggio è fatto d’aria, il suo strumento è la lingua (tongue: lingua,
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