Page 2620 - Shakespeare - Vol. 1
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Entrano il Leone e il Chiaro-di-luna.
LEONE
Voi dame, i cui cuori delicati si spaventano
alla vista del più piccolo topo mostruoso che strisci sul suolo,
può darsi, ora, forse, che possiate avere brividi e tremori
quando il selvaggio leone ruggirà in tutta la sua spietata ferocia.
Allora, ebbene, sappiate che io, Incastro falegname,
sono una pellaccia di leone - e non, peraltro, mamma di leoni! 110
E se dovessi da leone vero venir qui a conflitto
sarebbe - per la mia vita - un vero guaio! 111
T ESEO
Una bestia davvero gentile e coscienziosa.
DEMET RIO
Davvero il migliore a far la bestia ch’io, mio signore, abbia mai visto.
LISANDRO
Quanto a prodezza questo leone è una vera e propria volpe.
T ESEO
È vero. E quanto ad astuzia è un’oca.
DEMET RIO
Sire, non è così. La sua prodezza non ce la fa a sopraffare la sua astuzia. E
invece la volpe ce la fa a sopraffare l’oca.
T ESEO
La sua astuzia - ne son sicuro - non ce la fa a sopraffare la sua prodezza.
E l’oca non ce la fa a sopraffare la volpe. E va bene. Lasciamo il tutto alla
sua astuzia, e intanto ascoltiamo la Luna. 112
CHIARO-DI-LUNA
Questa lanterna rappresenta la luna bicorne...
DEMET RIO
Costui avrebbe dovuto portare le corna sulla testa.
T ESEO

