Page 2624 - Shakespeare - Vol. 1
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Com’è che la Luna se n’è andata prima che Tisbe torni indietro e scorga
l’amante?
T ESEO
Lo troverà al lucore delle stelle.
Entra Tisbe.
Ecco, essa viene, e con la sua disperazione il dramma finisce.
IPPOLIT A
Penso che la sua disperazione non sia un grande sproloquio, trattandosi di
un Piramo come quello. Mi auguro che finisca alla svelta.
DEMET RIO
Un granello di sabbia potrebbe far pendere la bilancia ora dalla parte di
Piramo, ora da quella di Tisbe, per giudicare quale dei due sia il migliore.
Lui, come uomo - Dio ci liberi -, e lei, come donna - Dio ce ne scampi!
LISANDRO
Ecco, lei l’ha già visto, con quei suoi occhi dolci.
DEMET RIO
E la sua lamentazione, videlicet... 117
T ISBE
Assopito, amor mio?
Morto, il mio piccioncino?
O Piramo, sorgi. Deh parla!
Parla, deh parla! Sei muto?
Morto, sei morto? Un sepolcro
dovrà coprire i tuoi dolci occhi.
Queste tue labbra di giglio
questo tuo naso di ciliegia,
queste tue guance di primule gialle,
morte, son morte!
Amanti levate al cielo i vostri lamenti.
I suoi occhi eran verdi come porri.
O voi, trine Sorelle 118
accorrete, a me venite
con pallide mani di latte.
Tuffatele nel sangue

