Page 2619 - Shakespeare - Vol. 1
P. 2619
PIRAMO
Deh baciami attraverso il buco del vil muro.
T ISBE
Io bacio il buco del muro, e non le labbra tue.
PIRAMO
Vorrai immantinente incontrarmi di Ninnolo alla tomba?
T ISBE
Per la vita, per la morte, a te verrò senz’altro!
Escono Piramo e Tisbe (lui da una parte, lei dall’altra).
MURO
Or dunque, io, il Muro, ho qui finito la mia parte.
E avendola finita, ecco che il Muro se ne va.
Esce.
T ESEO
E così, raso al suolo è ora il muro fra i due confinanti.
DEMET RIO
Non c’è rimedio, signor mio, quando i muri son tanto impertinenti da
ascoltare di soppiatto.
IPPOLIT A
Queste son le cose più stolte che io abbia mai udito.
T ESEO
I migliori, in tal mestiere, non son altro che ombre. 109 E i peggiori non son
poi tanto male se un po’ di fantasia li rabbercia.
IPPOLIT A
Ma allora si dovrà tutto alla vostra fantasia, e non alla loro.
T ESEO
Se non pensiamo di loro peggio di quanto essi pensano di sé, posson
passare per buoni attori. Ecco che fanno il loro ingresso due nobili bestie;
un uomo e un leone.

