Page 2610 - Shakespeare - Vol. 1
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ZEPPA

Sentiamo, sentiamo, il mio caro Rocchetto.

     ROCCHET T O

Non una parola di me! Tutto ciò che ho da dirvi è che il Duca ha desinato.
Raccogliete le vostre robe, buoni lacci per le barbe finte, nuovi fiocchi per
le scarpette, e troviamoci al palazzo; una ripassata alla parte, perché, a
farla corta, la nostra recita è già nella lista. In ogni caso si badi che Tisbe si
metta una camicia pulita, e chi fa la parte del Leone non si tagli le unghie.
Le deve sfoderare come artigli di leone. E, miei cari attori, non mangiate
né aglio né cipolle, perché il nostro fiato ha da esser gradevole. E son
sicuro che li sentirò dire che la nostra è una gradevole commedia. Ma basta
con le chiacchiere! Suvvia, andiamo.

                                                                                           Escono.
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