Page 2607 - Shakespeare - Vol. 1
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e per sempre sarò fedele ad Elena.
T ESEO
Leggiadri amanti, fu buona sorte incontrarvi.
Di queste cose, fra breve, vorrò ascoltare ancora.
Egeo, del tuo volere non terrò conto;
e nel tempio, al pari di noi,
queste coppie d’amanti saran per sempre unite.
Ed essendo il mattino ormai inoltrato,
il proposito di caccia è accantonato.
Via, con noi, tutti ad Atene, tre e tre, 87 e sarà festa solenne!
Vieni Ippolita.
Escono Teseo, Ippolita, Egeo e il loro Seguito.
DEMET RIO
Queste cose appaion tenui e indistinte
come montagne lontane che scolorano in nubi.
ERMIA
A me pare di aver guardato con gli occhi torti,
quando le cose si vedono sdoppiate.
ELENA
Anche a me.
E mi pare d’aver trovato Demetrio
come, per caso, si trova un gioiello...
mio e non mio.
DEMET RIO
Ma sei proprio sicura
che noi siam desti? Mi pare
di dormire ancora, di sognare. Credi davvero
d’aver visto il Duca, con noi qui, a dirci di seguirlo?
ERMIA
Ma sì. Ed anche mio padre.
ELENA
E Ippolita pure.

