Page 2603 - Shakespeare - Vol. 1
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T IT ANIA
(destandosi)
Oberon, mio caro! Che strane visioni ho avuto!
Mi pareva d’essermi innamorata d’un asino.
OBERON
Eccolo là l’amore tuo.
T IT ANIA
Ma come poté questo accadere?
Oh come gli occhi miei aborrono il suo volto!
OBERON
Ora un po’ di silenzio. Berto, togli via quella testa.
E tu, Titania, musica invoca, e, più di quanto faccia sonno comune,
A questi cinque 83 togli ogni coscienza.
T IT ANIA
Musica, orsù, e musica che, per incanto, il sonno induca!
Dolce musica.
DEMONE
(togliendo a Rocchetto la testa d’asino)
Ora, quando ti desterai, torna a guardare
coi tuoi occhi di balordo!
OBERON
Musica!
(Musica di danza.)
Vieni, mia Regina, danziamo
prendendoci per mano, e il suolo
culli ondeggiando i nostri addormentati.
(Oberon e Titania danzano.)
Tu ed io siamo tornati amici, e domani,
a mezzanotte, solennemente danzeremo
nella reggia del Duca Teseo, in gran trionfo,
e con l’augurio d’ogni prosperità.
Là si uniranno in nozze, insieme ad Ippolita e Teseo,
le due coppie dei fedeli amanti, con gran tripudio di tutti.

