Page 2595 - Shakespeare - Vol. 1
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dalle vesti ateniesi?
 E che l’operato mio è senza colpa
 lo dimostra che d’un ateniese, appunto, ho stregato le pupille.
 E poi se è successo quel che è successo, sapete che vi dico?
 La cosa comunque è di mio gusto. Quando c’è confusione mi diverto!

OBERON

 Vedi, questi due amanti cercano un luogo dove battersi.
 Va’, corri, Robertino, ad oscurare la notte.
 Stendi sulla stellata volta celeste
 una coltre di nebbia, atra come l’Acheronte,
 e svia questi rivali ostinati
 così che l’uno l’altro non incontri.
 Modella la tua voce su quella di Lisandro
 e punzecchia Demetrio con mordaci oltraggi.
 E che si tengan lontani l’un dallo sguardo dell’altro,
 finché sonno mortale, dai piedi di piombo,
 e dalle ali di pipistrello,
 non posi sulle loro ciglia.
 Spremi allora quest’erba sull’occhio di Lisandro.
 Succo è questo di grande efficacia,
 in grado, per sue virtù, di rompere l’incanto
 e di rendere all’occhio la sua funzione normale.
 Quando si desteranno, tutto questo tafferuglio
 parrà simile a sogno o a vana visione.
 I due innamorati torneranno uniti ad Atene
 e la loro fedeltà immutata durerà fino alla morte.
 E mentre affido a te questa faccenda
 andrò dalla Regina per quel ragazzo indiano.
 E l’occhio suo ammaliato libererò
 dall’effigie del mostro, e tutto tornerà tranquillo come prima.

DEMONE

 Signore delle Fate, queste cose van fatte in tutta fretta,
 perché i veloci draghi della notte 73 hanno squarciato i nembi
 e già lassù rifulge la messaggera del mattino, 74
 al cui avvento gli spettri vagolanti in giro
 ritornano in folla ai cimiteri. Tutti gli spiriti dannati,
 sepolti ai crocevia e in fondo ai flutti, 75
 han già fatto ritorno ai loro letti verminosi;
 e, per tema che il giorno possa le loro infamie rivelare,
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