Page 2584 - Shakespeare - Vol. 1
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che un qualche amor sincero in falso sia cambiato,
e non già che un amor falso si cambi in veritiero.
DEMONE
Dunque così vuole il destino; per un sol uomo che osserva fedeltà
un milione d’altri uomini tradisce, giurando e spergiurando.
OBERON
Va’, corri per il bosco, più veloce del vento,
e vedi di trovare Elena d’Atene.
Ella è malata d’amore, e pallido è il suo volto
per i tanti sospiri che le asciugano il sangue. 59
Conducila qui con qualche sortilegio.
Penso io a incantar gli occhi di lui per quando la vedrà.
DEMONE
Vado, vado, guardate come vado!
Più veloce son d’un dardo 60
che un Tartaro ha scoccato.
Esce.
OBERON
(spremendo il succo sulle palpebre di Demetrio)
Fiore ch’ebbe purpurea tinta
dalla freccia di Cupido,
penetra la sua pupilla.
E quando l’amor suo scorgerà,
dello stesso splendore ella rifulga
di Venere, lassù, nel firmamento.
E se al tuo risveglio ti sarà vicina
chiedi a lei la medicina!
Entra il Demone.
DEMONE
Capitano delle nostre schiere,
Elena è qui, vicino a te.
E il giovine ammaliato per errore
le chiede che remuneri il suo amore.
S’ha a veder questa gran carnevalata?

