Page 2583 - Shakespeare - Vol. 1
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L’hai proprio trucidato? D’ora innanzi
non sarai più noverato fra gli umani!
Dici la verità! Dici la verità! - appunto per amor mio!
Avresti mai osato di guardarlo in viso quando non fosse addormentato?
E l’hai tu dunque ucciso nel sonno? Bella prodezza!
Un serpente, una vipera, non avrebbe fatto lo stesso?
E infatti una vipera lo fece; perché nessun serpente
punse mai con lingua più forcuta della tua!

DEMET RIO

 Stai sprecando il tuo furore per un bel malinteso!
 Mai mi son macchiato del sangue di Lisandro.
 E, per quel che ne so, Lisandro non è morto.

ERMIA

 E allora, ti prego, dimmi che sta bene.

DEMET RIO

 E se lo dicessi, che mi daresti in cambio?

ERMIA

 Il privilegio di non vedermi più.
 E ora dalla tua odiosa presenza me ne vado.
 Stammi lontano - ch’egli sia vivo o morto!

                                                                Esce.

DEMET RIO

 A che pro inseguirla mentre è fuori di sé?
 E dunque qui mi fermo per un po’!
 Cresce il peso dell’affanno, se l’insolvente sonno
 al dolore il suo debito non paga.
 Ma in piccola misura può pagare
 se qui mi fermo ad accoglierne l’offerta.

                                                                   Si distende (e dorme).
                                              (Oberon e il Demone si fanno avanti.)

OBERON

 Ma cosa hai fatto? Hai commesso un grosso errore;
 stillare il filtro d’amore sulle ciglia d’un fido innamorato!
 E a questa tua confusione seguirà certamente
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