Page 2564 - Shakespeare - Vol. 1
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se tutto il mondo è qui che mi contempla?
DEMET RIO
Correrò a nascondermi nel folto della macchia,
e ti lascerò in balia delle fiere.
ELENA
Non v’è fiera più fiera del tuo cuore.
Fuggi pur quando vuoi. L’antica favola è riversa;
fugge Apollo, e Dafne lo persegue; 36
la colombella dà la caccia al grifone, la mite cerbiatta
corre ad afferrar la tigre - inutile la corsa
quando è viltà che insegue ed è il valor che fugge!
DEMET RIO
Ti dico di lasciarmi andare. Non voglio più ascoltare.
E se m’inseguirai, non isperare
ch’io non ti rechi oltraggio dentro al bosco.
ELENA
Sì, nel tempio, in città, nei campi - e come! -
tu oltraggio mi rechi. Vergogna, vergogna, Demetrio!
I tuoi torti offendono l’intero mondo delle donne.
A noi non è dato combatter per amore, come gli uomini fanno.
Siamo state create per esser corteggiate, e non per corteggiare.
(Esce Demetrio.)
T’inseguirò, e l’inferno diverrà il paradiso
se morrò per la mano di chi adoro.
Esce.
OBERON
Addio, ninfa leggiadra. Prima che egli lasci questo bosco,
sarai tu a fuggirlo, e sarà lui a cercare l’amor tuo.
Entra il Demone.
Ce l’hai il fiore? Bentornato, girellone!
DEMONE
Ce l’ho qui.

