Page 2523 - Shakespeare - Vol. 1
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possibilità della maschera tragica. Ma il possibile tragico è comunque reso
innocuo dalla sua esecuzione, in ogni senso comica. Gli artigiani sono
assolutamente inadeguati a svolgere un ruolo di cultura e di finezza
sentimentale. Per cui l’antinomia - interna, questa volta - si presenta
come:
TRAGICO VS. COMICO
e come: vs. Assenza di esperienza
culturale
Necessità di esperienza
culturale vs. Assenza di sensibilità
Necessità di sensibilità romantica
romantica
La grottesca preparazione della recita, e poi l’esecuzione della recita, di un
testo così prestigioso (di derivazione ovidiana o chauceriana) nelle mani di
rozzi plebei, offrì a Shakespeare il destro per una ironia collaterale sul
modo in cui il teatro poteva venir trattato ai suoi tempi. Ma contiene altre
implicazioni. La prova di una raffinata tragedia classica d’amoroso
olocausto ha luogo in uno spazio che, essendo Natura, è antitesi della
Cultura. Ed è il luogo in cui tutto ciò che è forma, convenienza, civiltà, cede
a ciò che è impulso e bassa voglia. La Natura corre ciecamente alle sue
soddisfazioni, e non concede spazio alle cortesie, alle gentilezze e ai
sentimentalismi. Non solo i giovani cortigiani possono andare in fregola
indiscriminatamente l’uno dell’altra; ma persino quella che vien presentata
come la più eterea delle creature fiabesche, Titania, può innamorarsi
perdutamente di Rocchetto (Bottom), che è l’ultima, la più bassa (bottom
= “fondo”), delle creature; è addirittura un asino. Per cui, in questo spazio
della Natura, non sono certamente i sentimenti e le galanterie che
contano. L’episodio dell’amore di Titania per Rocchetto ha suggestioni
erotiche grossolane, e nella testa d’asino del filatore lampeggia furbesco
l’occhio di Priapo. Dunque non soltanto spropositi e strafalcioni, scambi di
parole, rime sbagliate, ritmi zoppicanti, incapacità a recitare il pathos, ma
ogni altra sorta di volgarità.
Il mondo della Natura è rappresentato dalle Fate: in questa gerarchia che
dall’apice principesco e gentilizio passa per la plebe, e giunge al
sottomondo, brulicante di oscuri fermenti, operante illusioni e fantasie,
scatenante impulsi. Nella cosmologia che sottende la commedia - e trova
peraltro conferma in molte altre opere di Shakespeare - l’uomo si trova fra
due influssi particolari che ne sovvertono la razionalità e lo spingono ad

