Page 2368 - Shakespeare - Vol. 1
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DUMAINE
Signora, le nostre lettere mostravano più di questo.
LONGAVILLE
E anche le nostre facce.
ROSALINA
Così non c’era parso.
RE
Ma adesso, proprio all’ultimo momento,
dateci il vostro amore.
PRINCIPESSA
No, troppo breve è il tempo 57
per un contratto che non avrà più fine.
No, no, signore mio, vostra grazia è già troppo
manchevole di promesse, e questa è grave colpa.
Allora vi dico questo: se per amore mio
- che ancora non è evidente - volete fare qualcosa,
farete questo per me: dei vostri giuramenti
io non mi fido; andate immediatamente
in qualche eremitaggio squallido, desolato,
lontano da tutti i piaceri del mondo, e lì
restate finché i dodici segni in cielo
non abbiano terminato il loro computo annuale.
Se quella vita austera e solitaria
non muterà la proposta che fate a sangue caldo,
se i geli, se i digiuni, l’alloggio disagiato
e i panni insufficienti non bruceranno
questi bocci smaglianti dell’amore,
se superata la prova il vostro resta amore,
allora, spirato l’anno, torna a chiedermi,
chiedi per i tuoi meriti; e per questa mia mano
pura che adesso bacia la tua mano,
vorrò essere tua; e fino a quel momento
chiuderò il mio dolore in casa, a lutto,
farò piovere lacrime di lamento
per il ricordo di mio padre morto.
Se tu mi neghi questo, le mani si separino,

