Page 2366 - Shakespeare - Vol. 1
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soldato.

                                               Escono gli Uomini Magni.

     RE

Come si sente vostra maestà?

PRINCIPESSA

 Boyet, prepara tutto. Partirò stasera.

RE

 No di certo, Madonna. Vi scongiuro, restate.

PRINCIPESSA

 Prepara tutto, dico. Miei gentili signori,
 grazie per tutte le vostre premure. Io vi chiedo,
 con l’anima gravata da questo nuovo dolore,
 che nella profonda saggezza vostra, voi vogliate
 scusare, o trascurare, quegli eccessi di libertà
 nel nostro giostrar di spirito, se forse ci siam portate
 con troppa sfrontatezza nel conversare. La nobiltà
 vostra ne è stata la causa. Addio, degno signore!
 Un cuore attristato non tollera troppe scuse.
 Perdonatemi se riesco troppo poco a ringraziare
 per la mia grande richiesta, così presto esaudita.

RE

 Il tempo, che incalza e urge, a certe decisioni
 impresta la forma della sua urgenza. E come spesso accade,
 quello che un lungo parlamento non ha saputo arbitrare,
 lui lo decide, rapido come un arco che scocca.
 Se pure quel vostro afflitto sguardo filiale
 proibisca alla ridente cortesia dell’amore
 la sacra istanza ch’egli vorrìa fare accettabile,
 però, dato che il tema s’era già fatto avanti,
 vi prego, non lasciate che in quest’ora lo scalzi,
 da ciò che si proponeva, questa nuvola di dolore;
 piangere per persone perdute è men salutare,
 ed utile, che gioire per amici appena trovati.

PRINCIPESSA
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