Page 2373 - Shakespeare - Vol. 1
P. 2373
“Cucù!
Cucù, cucù!” Suoni esecrati,
sgradevoli a orecchi sposati!
INVERNO
Quando i ghiaccioli pendono giù dal tetto,
e l’unghia si soffia il pastore Checco,
e Titta porta in casa la legna,
e arriva ghiacciato il latte nel secchio,
e il sangue stagna e fuori fa brutto,
allora di notte canta l’occhiuto gufo:
“Tiuuh!
Tiu-uuh!” Che lieto suono!
E Peppa bisunta raffredda il paiolo.
Quando soffia e sibila il vento,
la tosse strozza il sermone al curato,
e triste sul ghiaccio s’accuccia l’uccello,
e il naso di Betta è rosso e gelato,
quando le mele arrosto fischiano nel boccale,
allora canta ogni notte il gufo occhiato:
“Tiu-uuh,
Tiu-uuh!” Che nota lieta!
E Peppa bisunta raffredda la pentola.
ARMADO
I motti di Mercurio son rauchi dopo i carmi d’Apollo. Voi uscite di là; noi di
qua. 60
Escono.

