Page 2371 - Shakespeare - Vol. 1
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di chi l’ascolta, non è mai nella lingua
di chi l’inventa. Dunque, se orecchie sofferenti,
stordite dai clamori dei propri gemiti,
daranno retta ai vostri sarcasmi idioti,
continuate così, avrò voi e con voi quel peccato;
ma se non vi danno ascolto, via, gettatelo
quel vostro talento; vi troverò liberato dal difetto,
e ben lieta del vostro ravvedimento.
BEROWNE
Dodici mesi? Bene, per quanto che vada male,
farò lo spiritoso dodici mesi allo spedale.
PRINCIPESSA
(al Re)
Sì, mio dolce signore, e così mi congedo.
RE
Ma no, ché per un poco noi v’accompagneremo.
BEROWNE
La nostra storia non finisce come un copione di quei
vecchi lavori di teatro: qua, lui non ha lei.
Avrebbe potuto darlo, la cortesia di queste signore,
al nostro divertimento qualche finale migliore. 58
RE
Dodici mesi e un giorno! Ma vecchio mio, è un’inezia,
finirà tutto presto.
BEROWNE
Troppo lungo per una commedia.
Entra Armado. 59
ARMADO
Dolce maestà, consentimi...
PRINCIPESSA
Ma questo non era Ettore?

