Page 2362 - Shakespeare - Vol. 1
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ARMADO

Statevi zitti!
(parla come Ettore)

     L’armipossente Marte, di lance il dio primario,
                    fé un regalo ad Ettorre, erede d’Ilione,

     uomo ricco di fiato, da poterci pugnare, oh
                    sì! da mattina a sera, fuor del suo padiglione.

     Sonmi quel fior...

DUMAINE

         Fior di mentuccia.

LONGAVILLE

                O di vermèna!

     ARMADO

Dolce ser Longaville, la lingua tenetela a freno.

     LONGAVILLE

Anzi la vo’ sfrenare, se va contro ad Ettorre.

     DUMAINE

Appunto, e questo Ettorre è un levriero che corre.

     ARMADO

Quel dolce uomo di guerra l’è morto e putrefatto. Miei cari pollastrelli, non
bastonate le ossa ai sepolti. Quando che respirava, egli era un uomo. Ma
prosieguo la mia finzione. Dolce regalità, fa scendere su di me il tuo senso
dell’udito.

                                      Berowne va a sussurrare qualcosa a Melacotta.

     PRINCIPESSA

Parla, mio prode Ettorre, noi t’udiamo con molta letizia.

     ARMADO

Io adoro la pantofola della tua dolce grazia.

     BOY ET

L’ama a misura di piede.
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