Page 2357 - Shakespeare - Vol. 1
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PRINCIPESSA
Il conquistatore è interdetto. Procedi, buon Alessandro.
DON NATALINO come Alessandro
Allor ch’al mondo vivissi, del mondo l’ero il cappio...
BOY ET
Verissimo, proprio così - eri il cappio, Alisandro.
BEROWNE
Pompeo Magno...
MELACOT T A
Qua per servirvi, lui e Melacotta.
BEROWNE
Sloggiami il conquistatore, sgombera quest’Alisandro.
MELACOT T A
(a Don Natalino) Ah, compare mio, l’hai steso in terra Alisandro il
Conquistatore. Sarai grattato via dal tabellone pittato. E il tuo leone, che
impugna il troncone seduto sulla seggetta, sarà passato ad Aiace. Sarà lui
il nono Magno. Come, uno Sconquistatore che ha fifa di parlare? Ma
vattene e vergognati, Alisandro.
Don Natalino si ritira.
Ma guarda là, con licenza vostra, una buona e scema pasta d’uomo! Una
brava persona, badiamo bene, e in quattro e quattr’otto a gambe all’aria.
Un vicino come pochi, ci posso giurare, e per giocare a bocce senza pari;
ma come Alisandro, ahi, vossia lo vede com’è, per quella parte un poco
stiracchiato. Ma ci sono altri Chiarissimi che stanno per arrivare, e diranno
il loro pensiero in ben altra maniera, che vogliamo scherzare?
PRINCIPESSA
Sù da bravo, mettiti un po’ da canto, buon Pompeo.
Entrano Oloferne nella parte di Giuda e Bruscolino nei panni di Ercole.
OLOFERNE da presentatore
Il grand’Ercole è fatto da questo birichino -
la clava mazzò Cerbero, quel tricipite canus;

