Page 2330 - Shakespeare - Vol. 1
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Ma dicci un po’, Caterina, cos’è che t’ha mandato
il tuo bello, Dumaine?
CAT ERINA
Signora, questo guanto.
PRINCIPESSA
Ne avrà mandati due!
CAT ERINA
Sicuro, e per buon peso
qualche migliaio di versi d’un uomo tutto preso,
una prova mostruosa d’ipocrisia;
versi malfatti, densi, ma solo d’idiozia.
MARIA
Questa lettera e queste perle me le manda Longaville.
La lettera è troppo lunga almeno di mezzo miglio.
PRINCIPESSA
È così. Non vorresti, nel profondo dell’anima,
la lettera più corta e più lunga la collana?
MARIA
Certo, o mai più da questa mi si sciolgano le mani! 49
PRINCIPESSA
Siamo sagge a schernire così gl’innamorati.
ROSALINA
Tanto più pazzi loro a far doni per essere beffati.
Io Birùn, prima d’andarmene, vo’ vederlo torturato.
Ah fossi certa d’averlo saldamente intrappolato!
Ve lo farei strisciare, implorare ben umiliato,
aspettare che il tempo cambi, e menare il suo can per l’aia,
e sprecare il suo prodigo ingegno in queste inutili baie,
e piegare i suoi servizi totalmente ai miei capricci,
e contentarsi di farmi contenta di sfotterlo co’ miei frizzi!
Come chi ha la carta che vince, dominerei ogni suo atto,
egli sarebbe il mio pagliaccio, e io sarei il suo fato.

