Page 2314 - Shakespeare - Vol. 1
P. 2314

RE

                Sù, andate via, signori!

MELACOT T A

 Vada via la brava gente, e rimangano i traditori.
                                                      Escono Melacotta e Giachenetta.

BEROWNE

 Cari signori miei, miei cari amanti,
                abbracciamoci, via. Siamo tanto corretti

 come può esserlo gente di carne e sangue.
                Il mare si gonfia e sgonfia, il cielo ha molti aspetti,

 il sangue giovane non rispetta le ordinanze dei vecchi.
 Opporci non possiamo alla causa per cui siam nati;
 in ogni caso perciò quei giuramenti li avremmo violati.

RE

 Ma allora questi frammenti rivelavano un tuo amore?

BEROWNE

 “Rivelavano”, dite? Ma chi può guardare il sole
 di Rosalina e non, come un selvaggio
 rozzo dell’India al primo sfolgorare

                del sontuoso Oriente, chinare i rai vassalli,
 baciando il vile suolo col suo petto adorante?

                Quale sguardo spavaldo dalla vista aquilina
 osa fissare il cielo del suo ciglio

                senz’essere accecato dal suo volto divino?

RE

 Che frenesia, che foga ora ti piglia?
                L’amor mio, sua signora, è una graziosa luna,

 lei una stella satellite, che poca luce effonde.

BEROWNE

                Questi occhi non son occhi, dunque, né io Birùn.
 Oh, non fosse per lei, il dì sarebbe notte!

                Gl’incarnati, tra tutti, di più sovranità,
 s’incontrano alla festa delle sue guance rosa,

                dove più pregi fanno un’unica dignità,
   2309   2310   2311   2312   2313   2314   2315   2316   2317   2318   2319