Page 2313 - Shakespeare - Vol. 1
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E a te chi te l’ha data?
MELACOT T A
Il Dan Armando, Dan Armadio, sire, Dan Agramante.
Berowne straccia la lettera.
RE
Ehi, che mattana ti prende? Perché me l’hai stracciata?
BEROWNE
Sciocchezze, sire, sciocchezze. Non c’è rischio per vostra grazia.
LONGAVILLE
La lettera l’ha sconvolto, ed è bene che la si senta.
DUMAINE
(ne raccoglie i pezzi)
È di mano di Birùn, qua c’è il nome chiaramente.
BEROWNE
(A Melacotta)
Ah, sei nato per svergognarmi, figlio di troia, deficiente!
Sono colpevole, sono colpevole! Monsignore, lo confesso!
RE
Ma cosa confessi?
BEROWNE
A voi tre folli, per fare il tavolo, mancava un folle, me stesso.
Lui, lui, e voi - voi mio signore - ed io per finire,
siamo ladruncoli in amore, e meritiamo di morire.
Sù mandate via questa gente, dirò di più del fatto.
DUMAINE
Ora il numero è pari.
BEROWNE
Vero, vero, siamo in quattro.
Se ne andranno ste tortorelle?

