Page 2300 - Shakespeare - Vol. 1
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DON NATALINO

È un nome di Febe, di Luna, insomma la luna.

     OLOFERNE

     La luna era vecchia d’un mese quando Adamo ne aveva non più,
     e quando lui ebbe cent’anni ell’era d’un mese o poco più.
     Pure se cambi i nomi ti funziona la mia allusione.

     INT RONAT O

Ma guarda un poco, l’è vero: cambio i nomi e ci è sempre la collusione.

     OLOFERNE

Dio aiuti il tuo comprendonio! Ho detto: la mia allusione.

     INT RONAT O

Ed io ci dico che cambio i nomi, e c’è sempre la polluzione. Imperocché la
luna non ha mai più d’un mese. E ci dico inoltre che l’era un cerbiatto
quello che venne ucciso.

     OLOFERNE

Don Natalino, ve la sentite d’udire un epitaffio estemporaneo sulla morte
del cervo? E per far contento sto deficiente, chiamerò cerbiatto il cervo
ucciso dalla Principessa.

     DON NATALINO

Perge, buon maestro Oloferne, perge, purché abbiate la compiacenza di
abrogare le scurrilità.

     OLOFERNE

Io vorrò usare alquante volte l’allitterazione, la qual denota una vena
scorrevole. 29

     La principessa predace punse e prese un piacevole piccolo cervo;
                    qualcuno dice acerbo, e certo inacerbato dal dardo.

     I cani fecer cagnara, e se stiracchi il cervo un cerbiatto salta dal cespo;
                    ma cervo, cervotto o cerbiatto, la gente comincia il chiasso.

     Se il cervo raddoppia la C, ciò indica cervi cento,
                    e se ancor v’aggiungo una C, di cervi ne avrò dugento.

     DON NATALINO

Ma guarda un po’ che raro talento!
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