Page 2290 - Shakespeare - Vol. 1
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che in faccia, al posto degli occhi, ha due palline di pece;
ma sì, perdinci, una monella capace di fare il fatto
anche se Argo fosse il suo eunuco e carceriere!
Ed io sospirare per lei, perdere sonno per lei,
dire giaculatorie per lei! Ma questo è un flagello
che Ser Cupido t’infligge, caro mio, perché trascuri
il suo minuscolo, terrificante, onnipossente imperio.
E sta bene, io amerò, scriverò e sospirerò,
pregherò e farò la corte, mi torcerò gemendo le braccia:
c’è chi deve amar la mia donna, e chi amare una qualche donnaccia.
Esce.

