Page 2102 - Shakespeare - Vol. 1
P. 2102

Vi piaccia, dunque, avvicinarvi e prender posto.

SAT URNINO

 Così faremo, Marco.

 Viene introdotta una tavola. Al suono di trombe, entra Tito, vestito da
 cuoco, che sistema il cibo sul tavolo e Lavinia con un velo sul volto.

TITO

 Benvenuto, mio signore; benvenuta, temuta regina;
 benvenuti, voi guerrieri goti; benvenuto, Lucio;
 e benvenuti tutti. L’imbandigione 281 è povera,
 ma vi riempirà lo stomaco. Prego, mangiate.

SAT URNINO

 Perché ti sei abbigliato così, Andronico?

TITO

 Perché volevo esser certo che tutto fosse a posto
 per intrattenere Vostra Altezza e la vostra imperatrice. 282

T AMORA

 Ti siamo obbligati, buon Andronico.

TITO

 Se Vostra Altezza conoscesse il mio cuore, lo sareste.
 Mio signore, imperatore, chiaritemi questo:
 fece bene l’impetuoso Virginio
 a uccidere la figlia con la sua stessa mano destra,
 perché era stata forzata, insozzata e deflorata? 283

SAT URNINO

 Fece bene, Andronico.

TITO

 La ragione, potente signore?

SAT URNINO

 Perché 284 la ragazza non sopravvivesse alla vergogna
 e con la sua presenza non rinnovasse il dolore di lui.
   2097   2098   2099   2100   2101   2102   2103   2104   2105   2106   2107