Page 2098 - Shakespeare - Vol. 1
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T AMORA

 Ora io me ne vado a provvedere ai tuoi affari
 e porto con me i miei ministri.

TITO

 No, no, lascia con me Stupro e Assassinio,
 altrimenti chiamo indietro mio fratello
 e non vorrò altra vendetta 271 se non quella di Lucio.

T AMORA

 Che dite, ragazzi? volete restare con lui,
 mentre vado a dire al mio signore l’imperatore
 come ho condotto la beffa da noi progettata?
 Assecondate i suoi umori, lusingatelo e compiacetelo,
 e restate con lui fino al mio ritorno. 272

TITO

 Li ho riconosciuti tutti, anche se m’hanno creduto pazzo,
 e li intrappolerò nelle loro stesse trame,
 un paio di maledetti cani infernali con la loro cagna.

DEMET RIO

 Va’ pure, signora, lasciaci qui.

T AMORA

 Arrivederci, Andronico; Vendetta ora se ne va
 a ordire un complotto che tradirà i tuoi nemici.

TITO

 Lo so che lo farai. Dolce Vendetta, addio.

                                                             Esce Tamora.

CHIRONE

 Dicci, vecchio, come vuoi impiegarci?

TITO

 Oh, ne ho abbastanza di lavoro per voi.
 Publio, vieni qui, e Caio e Valentino.

                          Entrano Publio, Caio e Valentino.
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