Page 2099 - Shakespeare - Vol. 1
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PUBLIO

 Cosa desideri?

TITO

 Conoscete questi due?

PUBLIO

 I figli dell’imperatrice, direi, Chirone e Demetrio.

TITO

 Vergogna, Publio, vergogna, molto ti inganni:
 uno è Assassinio, e Stupro è il nome dell’altro;
 e perciò legali, caro Publio;
 Caio e Valentino, afferrateli.
 Spesso mi avete sentito invocare quest’ora,
 e ora la trovo; perciò legateli forte
 e tappategli la bocca se si mettono a gridare.

                                                                        Esce.

CHIRONE

 Fermi, canaglie, noi siamo i figli dell’imperatrice.

PUBLIO

 E perciò facciamo quanto ci è stato ordinato.
 Tappategli bene la bocca, che non dicano una parola.
 È legato bene? Guardate di legarli stretti.

       Entrano Tito Andronico con un coltello e Lavinia con un bacile.

TITO

 Vieni, vieni, Lavinia. Guarda, i tuoi nemici sono legati.
 Signori, tappategli la bocca, che non mi parlino,
 e che ascoltino le terribili parole che dirò.
 O canaglie, Chirone e Demetrio,
 ecco la fonte che voi avete sporcato di fango, 273
 questa bella estate rimescolata dal vostro inverno.
 Voi avete ucciso suo marito e, per tale vile colpa,
 due dei suoi fratelli sono stati condannati a morte,
 la mia mano mozzata e usata in una beffa.
 Entrambe le sue dolci mani, la sua lingua, e più cara
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