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di trovarne un altro che rassomiglia a te,
mio buono Stupro, pugnalalo: è uno stupratore.
Tu vai con loro: nella corte dell’imperatore
c’è una regina accompagnata da un Moro;
ben la riconoscerai dal tuo stesso aspetto,
perché da capo a piedi rassomiglia a te;
ti prego, da’ loro morte violenta;
loro sono stati violenti con me e con i miei.
T AMORA
Ci hai istruiti bene, lo faremo.
Ma ti piaccia, buon Andronico, mandare
a chiamare Lucio, il tuo tre volte prode figlio,
che guida contro Roma una banda di bellicosi Goti,
e invitalo a venire a casa tua per un banchetto;
quando sarà qui, alla tua festa solenne,
io vi condurrò l’imperatrice e i suoi figli,
l’imperatore stesso e tutti i tuoi nemici,
e alla tua mercé dovranno chinarsi e inginocchiarsi,
e su di loro tu sfogherai il tuo cuore irato.
Che dice Andronico di questo progetto?
TITO
Marco, fratello, è il triste Tito che ti chiama.
Entra Marco.
Va’, gentile Marco, da tuo nipote Lucio;
dovrai cercarlo fra i Goti.
Digli di ritornare da me e portare con sé
alcuni dei più alti principi goti;
digli di far campo sul posto;
digli che l’imperatore e anche l’imperatrice
banchetteranno a casa mia, e lui con loro.
Fa’ questo per amor mio; e così faccia lui,
se gli sta a cuore la vita del suo vecchio padre.
MARCO
Lo farò e ritornerò subito.
Esce.