Page 2106 - Shakespeare - Vol. 1
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Parlate, Romani, parlate, e se ci dite di farlo,
 ecco, mano nella mano, Lucio ed io ci butteremo.

EMILIO

 Vieni, vieni, venerabile Romano,
 e conduci gentilmente per mano il nostro imperatore,
 Lucio, nostro imperatore, perché io so bene
 che la voce di tutti grida che così sia.

T UT T I

 Evviva Lucio, regale imperatore di Roma!

MARCO

 Andate, andate nella triste casa del vecchio Tito,
 e trascinate qui quel Moro miscredente,
 che gli sia aggiudicata una tremenda morte che lo macelli,
 in punizione della sua vita così malvagia.

T UT T I

 Evviva Lucio, benigno governatore di Roma!

LUCIO

 Grazie, gentili Romani. Che io possa governare così
 da risanare i mali di Roma e asciugarne il pianto.
 Ma, popolo gentile, mostrami la mèta,
 ché la natura mi pone a un compito pesante.
 Fate spazio; tu avvicinati, zio,
 e versa lacrime di omaggio su questo tronco.
 Oh, accogli questo caldo bacio sulle tue pallide labbra fredde,
 queste gocce dolorose sul tuo volto macchiato di sangue,
 gli ultimi ossequi sinceri del tuo nobile figlio.

MARCO

 Lacrima per lacrima, e amoroso bacio per bacio
 tuo fratello Marco offre alle tue labbra.
 Oh, fosse infinita, sconfinata, la somma di tutti questi
 da pagare, ben volentieri li pagherei.

LUCIO

 Vieni qui, ragazzo; vieni, vieni e impara da noi
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