Page 2100 - Shakespeare - Vol. 1
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che mani e lingua, la sua castità immacolata,
voi, disumani traditori, avete costretto e forzato.
Cosa direste se vi lasciassi parlare?
Per la vergogna, canaglie, non riuscireste a chieder grazia.
Ascoltate, miserabili, come ho in mente di martoriarvi.
Mi è rimasta questa mano per tagliarvi la gola,
mentre Lavinia tra i suoi moncherini regge
il bacile che riceverà il vostro colpevole sangue.
Sapete che vostra madre intende banchettare con me,
e si fa chiamare Vendetta, e mi crede pazzo.
Ascoltate, scellerati, vi macinerò le ossa in polvere,
e con quella e il vostro sangue farò una pasta,
e con la pasta preparerò una sfoglia 274
per fare due pasticci delle vostre teste infami,
e inviterò quella puttana, la vostra empia fattrice,
a inghiottire, come la terra, 275 la sua stessa progenie.
Questa è la festa a cui l’ho invitata,
questo è il banchetto di cui s’ingozzerà.
Perché peggio di Filomela avete trattato mia figlia,
e peggio di Procne io mi vendicherò. 276
E ora preparate la gola. Lavinia, vieni,
raccogli il sangue, e, quando saranno morti,
lasciami tritare le loro ossa in polvere fine,
da stemperare con questo liquido odioso,
e in quella pasta saranno arrostite le loro teste infami.
Su, su, che ognuno si dia da fare 277
ad allestire questo banchetto, che dovrà risultare
più spietato e sanguinario di quello dei Centauri. 278
[Taglia loro la gola]
Così, ora portateli dentro: io farò il cuoco
e li preparerò in tempo per l’arrivo della madre.
Escono.
Scena III EN
Entrano Lucio, Marco, e i Goti [con Aaron].
LUCIO
Zio Marco, poiché è volontà di mio padre
che io ritorni a Roma, acconsento.